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al testo di Adielle
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Sorridi apriti cielo alle mie nuvole gli uomini e le donne che muoiono sono favole per gli dei puoi sentirli fingere se avvicini la conchiglia abbandonata al palato fine della tua capacità di credere che il mare trovi casa in un guscio vuoto. La spiaggia accoglie i corpi dei nostri figli come il cane ricopre il cadavere del suo simile col muso perchè le zampe gli appaiono arnesi grossolani d' istinto e le unghie non terrebbero conto del viaggio che ha fatto la pelle invece che rispettarne il moto rigoglioso nelle onde. E' compito della politica distinguere le morti per fini commerciali ma un cane che ne sa o un' onda sono in superficie come il dorso delle foglie prima di cadere prima che la terra le accolga per farne nuova carne nuova terra ferma sulle sue posizioni o in moto per illudersi che tutto torni a vivere al solito posto riservandosi il diritto dello scorrere del tempo. Le credenziali di chi fugge sono una guerra alle spalle un futuro incerto davanti agli occhi cui chiedere perdono per non essere morti insieme agli altri che sono rimasti lì dove il vento porta la paura a un concetto di nuove proporzioni innate mai ma corrotte dal calcolo economico che sfugge ai liquidi e agli animali. Se stessimo insieme saremmo pari e ognuno potrebbe recitare in pubblico il suo discorso ma le divisioni fanno gioco anche senza essere venali e la cattiveria batte un colpo. Muto.
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